Narrazioni Visive, Estetica e Decolonialità: L’Immagine e la Costruzione dell’Altro
English version below
Versión en español abajo
Versão em português abaixo
Call for papers:
Narrazioni Visive, Estetica e Decolonialità:
L’Immagine e la Costruzione dell’Altro
Invitiamo proposte di contributi per un volume intitolato Narrazioni Visive, Estetica e Decolonialità: L’Immagine e la Costruzione dell’Altro. Il volume si propone di esaminare criticamente l'influenza persistente del colonialismo nella formazione delle soggettività moderne, rintracciandone le radici storiche nell'instaurazione della modernità occidentale e interrogandone le implicazioni nelle configurazioni contemporanee. In questo contesto, la presente call considera i media e le narrative visive come spazi discorsivi centrali in cui i lasciti coloniali vengono sia perpetuati che, potenzialmente, contestati. Il volume concettualizza e interroga criticamente l’estetica come una condizione fondativa, capace di stabilire un lessico visivo integrale alla modernità occidentale. Tale struttura estetica non solo informa lo sviluppo delle narrazioni visive, ma svolge altresì un ruolo determinante nella costruzione e nella perpetuazione di soggettività diverse.
Questo volume propone un'analisi critica del ruolo delle narrazioni visive all'interno del contesto del colonialismo epistemologico. Le narrazioni visive hanno avuto un ruolo centrale nella definizione, nel rafforzamento e nella legittimazione delle ideologie coloniali, plasmando percezioni e controllando le rappresentazioni dei popoli e delle culture colonizzate. Tali narrazioni sono state fondamentali nella costruzione del tempo e dello spazio coloniali, che da allora sono sistematicamente controllati dalle epistemologie occidentali. In contrasto con questo processo, il volume si presenta come un contrappunto alle strutture coloniali, offrendo prospettive critiche che sfidano e decostruiscono il lessico visivo della modernità occidentale. Attraverso questa lente, il libro propone un percorso volto alla scoperta di espressioni visive alternative che resistano ai paradigmi coloniali e promuovano comprensioni inclusive e decostruite dell'identità, della soggettività e della produzione culturale.
Questo volume esplorerà in che modo le arti, i media e la comunicazione funzionano come forze potenti in grado sia di perpetuare o di sfidare i retaggi coloniali nei contesti contemporanei, mettendo in evidenza il loro ruolo fondamentale nello sviluppo storico della modernità occidentale. Affrontare e smantellare questi retaggi è essenziale per la creazione di società giuste, inclusive ed eque — società che valorizzano e abbracciano voci, culture e sistemi di conoscenza diversi. Attraverso una lente decoloniale, il libro cerca non solo di mettere in discussione la validità delle forme di conoscenza consolidate, ma anche di interrogare i criteri stessi con cui la conoscenza viene definita. L’obiettivo è contribuire ai discorsi critici sulle possibili vie da percorrere, amplificando le voci e le culture marginalizzate all’interno della matrice coloniale di potere. Per arricchire questo discorso con prospettive provenienti dal Sud globale, questa call è rivolta a studi sulla diaspora, studi subalterni e postcoloniali, studi critici sulla razza, estetiche decoloniali, cultura visiva e pratiche visive, con particolare attenzione alle epistemologie non egemoniche.
Unendo questi temi e prospettive critiche, il volume mira a offrire un quadro completo e interconnesso per comprendere le esperienze neocoloniali nel XXI secolo. Si vuole esplorare il ruolo dell’estetica nel plasmare la soggettività moderna occidentale, rintracciando le radici della dominazione soggettiva fin dalla nascita della modernità occidentale. Questo libro intende servire da risorsa fondamentale per studiosi, ricercatori, attivisti e il pubblico in generale, incoraggiando un coinvolgimento più profondo con le storie coloniali che continuano a plasmare la vita contemporanea. In questo campo in rapida espansione, la richiesta di apporti conoscitivi diversificati non è mai stata così urgente.
Invitiamo particolarmente contributi da parte di studiosi, artisti e professionisti del Sud Globale che:
· Sono impegnati in discussioni teoriche sull'estetica e le narrazioni visive da una prospettiva decoloniale.
· Combinano modelli teorici con analisi che coinvolgono direttamente le arti visive, come la fotografia e altre forme di espressione artistica.
· Presentano casi di studio specifici che esaminano opere d'arte, archivi, progetti di fotogiornalismo o altre forme di narrazioni visive.
· Esplorano i media come uno spazio di resistenza e sfida ai retaggi coloniali.
· Offrono analisi complete su come i media e l'arte contribuiscono al perpetuarsi o alla frattura delle ideologie coloniali.
· Propongono strategie pratiche e condividono esperienze vissute che contrastano le narrazioni radicate nel colonialismo.
· Possiedono uno sguardo critico rivolto alle ideologie prevalenti all'interno degli spazi discorsivi di produzione e consumo di media e arte.
Linee guida per l'invio delle proposte
Il volume Visual Narratives, Aesthetics, and Decoloniality: Imagery and the Construction of the Other farà parte della serie Mappæmundi pubblicata da Ventura Edizioni. Sarà curato dal Dr. Tomás Cajueiro (Universitat Autònoma de Barcelona) e dal Dr. Estevão Bosco (American College of the Mediterranean e Latin American Social Science Faculty).
La pubblicazione finale sarà esclusivamente in inglese. Tuttavia, gli abstract possono essere presentati in portoghese, inglese, spagnolo o italiano. Una volta accettata la proposta, sarà responsabilità degli autori tradurre i capitoli finali in inglese. I capitoli dovranno avere una lunghezza compresa tra 20.000 e 40.000 caratteri, spazi inclusi, e devono includere materiali visivi per supportare l’analisi delle opere visive.
I contributi possono integrare riflessioni teoriche con interventi pratici o concentrarsi esclusivamente sull’esplorazione teorica. I contributi possono attingere a esperienze reali di individui, comunità e organizzazioni. I metodi di ricerca potenziali includono revisioni della letteratura, casi di studio, analisi comparative, analisi del discorso e analisi di fotografie e opere visive. Gli abstract devono avere un massimo di 5.000 caratteri, riferimenti inclusi. I capitoli devono avere una lunghezza compresa tra 35.000 e 40.000 caratteri.
Per i lavori incentrati sull'analisi di contenuti visivi, la componente testuale deve essere compresa tra 10.000 e 15.000 caratteri, introducendo i concetti chiave alla base del materiale visivo e avendo cura di supportare l’analisi con strumenti teorici adatti. L'abstract, pur essendo limitato a un massimo di 5.000 parole, dovrebbe includere anche una panoramica del materiale visivo analizzato.
Date Importanti
Termine per l'invio degli abstract: 4 aprile 2025
Notifica di accettazione delle proposte: 11 maggio 2025
Termine per l'invio dei capitoli completi: 11 settembre 2025
Per ulteriori informazioni: tomaskju@gmail.com.
.............................................................................................................................................
Call for papers:
Visual Narratives, Aesthetics, and Decoloniality:
Imagery and the Construction of the Other
We invite contribution proposals for the edited volume Visual Narratives, Aesthetics, and Decoloniality: Imagery and the Construction of the Other. The book aims to critically examine the persistent influence of colonialism in shaping modern subjectivities, tracing its historical roots in the formation of Western modernity and interrogating its continued implications in contemporary contexts. It positions media and visual narratives as central discursive spaces where colonial legacies are both perpetuated and, potentially, contested. This volume conceptualizes and critically interrogates aesthetics as a foundational condition that establishes a visual lexicon integral to Western modernity. The aesthetic framework not only shapes the development of visual narratives but also plays a crucial role in the construction and perpetuation of varied subjectivities.
In particular, we focus on the critical analysis of the role of visual narratives within the framework of epistemological colonialism. Visual narratives have been central in defining, reinforcing, and legitimizing colonial ideologies by shaping perceptions and controlling representations of colonized peoples and cultures. These visual narratives have played a fundamental role in constructing colonial time and space, which were systematically controlled by Western epistemologies. This volume positions itself as a counterpoint to this colonial legacy, offering critical perspectives that challenge and re/deconstruct the visual lexicon of Western modernity. Through this lens, the book seeks to uncover pathways for alternative visual expressions that resist colonial frameworks and promote inclusive, decolonized understandings of identity and, more broadly, cultural production.
The arts, the media, and communication are powerful forces that can either perpetuate or challenge colonial legacies. Addressing and dismantling these legacies is essential for the creation of just, inclusive, and equitable societies - i.e., societies that value, embrace and benefit from the diversity of reason. From a decolonial lens, the book seeks not only to question the validity of established forms of knowledge but also to question the very criteria by which knowledge is defined. The objective is to contribute to critical discourses on potential pathways forward by amplifying cultural voices marginalized within the colonial matrix of power. To this aim, we invite contributions that engage with scholarship in diaspora studies, subaltern and postcolonial studies, critical race studies, decolonial aesthetics, visual culture, and visual practices, with a particular emphasis on non-hegemonic epistemologies.
When bringing together these critical issues and perspectives, the book shall offer a comprehensive and interconnected framework for understanding postcolonial experiences in the 21st century. It will explore the role of aesthetics in shaping modern subjectivities, tracing the roots of domination in multiple paths toward modernity. This book intends to serve as an essential resource for scholars, researchers, activists, and the general public, encouraging deeper engagement with colonial histories that continue to shape contemporary life.
We especially encourage contributions from scholars, artists, and practitioners from the Global South that:
Engage in theoretical discussions on aesthetics and visual narratives from a decolonial perspective.
Combine theoretical frameworks with analyses that directly engage with visual arts, such as photography and other forms of artistic expression.
Discuss case studies that examine individual works of art, archives, photojournalistic projects, or other forms of visual narratives.
Explore media as a space for resisting and challenging colonial legacies.
Offer comprehensive analyses of how media and art contribute to the perpetuation or disruption of colonial ideologies.
Provide practical strategies and share lived experiences that contest colonial-rooted narratives.
Critique prevailing ideologies within the discursive spaces of media and art production and consumption.
Submission Details
The volume Visual Narratives, Aesthetics, and Decoloniality: Imagery and the Construction of the Other will be part of the Mappæmundi series published by Ventura Edizioni. It will be edited by Dr. Tomás Cajueiro (Universitat Autònoma de Barcelona) and Dr. Estevão Bosco (American College of the Mediterranean and the Latin American Social Science Faculty). The final publication will be exclusively in English. However, abstracts may be submitted in Portuguese, English, Spanish, or Italian. Once a proposal is accepted, authors will be responsible for translating their final chapters into English. Chapters should range from 20,000 to 40,000 characters, including spaces, and must incorporate visual materials to support the analysis of visual works. Proposals must be submitted to tomaskju@gmail.com by April 4, 2025.
- Theoretical and Textual Articles
Chapters may integrate theoretical insights with practical interventions or focus solely on theoretical exploration. Contributions can draw on real experiences from individuals, communities, and organizations. Potential research methods include literature reviews, case studies, comparative analyses, discourse analyses, and analyses of photographs and visual works. Abstracts should have a maximum of 5,000 characters, including references. Chapters should fall between 35,000 and 40,000 characters.
- Visual narratives
For contributions focusing on the analysis of visual content, the textual component must range from 10,000 to 15,000 characters. The abstract, while limited to a maximum of 5.000 words, should also include an overview of the visual material being analyzed.
Important Dates
Abstract Submission Deadline: April 4, 2025
Notification of Proposal Acceptance: May 11, 2025
Full Chapter Submission Deadline: September 11, 2025
For more info: tomaskju@gmail.com
.............................................................................................................................................
Call for papers:
Narrativas Visuales, Estética y Decolonialidad:
La Imagen y la Construcción del Otro
Invitamos a enviar propuestas de contribuciones para un volumen editado titulado Narrativas Visuales, Estética y Decolonialidad: La Imagen y la Construcción del Otro. Este volumen tiene como objetivo examinar críticamente la persistente influencia del colonialismo en la configuración de las subjetividades modernas, rastreando sus raíces históricas en el establecimiento de la modernidad occidental e interrogando sus implicaciones continuas en los contextos contemporáneos. Sitúa los medios y las narrativas visuales como espacios discursivos centrales donde los legados coloniales son tanto perpetuados como, potencialmente, cuestionados. Este volumen conceptualiza e interroga críticamente la estética como una condición fundamental que establece un léxico visual integral a la modernidad occidental. Este marco estético no solo configura el desarrollo de las narrativas visuales, sino que también desempeña un papel crucial en la construcción y perpetuación de diversas subjetividades.
Este volumen se propone examinar críticamente el papel de las narrativas visuales dentro del marco del colonialismo epistemológico. Las narrativas visuales han sido centrales en la definición, refuerzo y legitimación de las ideologías coloniales, al moldear percepciones y controlar las representaciones de los pueblos y culturas colonizados. Estas narrativas visuales han jugado un papel fundamental en la construcción del tiempo y del espacio coloniales, que han sido sistemáticamente controlados por epistemologías occidentales. En contraste, este volumen se posiciona como un contrapunto a estas estructuras coloniales, ofreciendo perspectivas críticas que desafían y deconstruyen el léxico visual de la modernidad occidental. Desde esta perspectiva, el libro busca descubrir vías para expresiones visuales alternativas que resistan los marcos coloniales y promuevan comprensiones inclusivas y decolonizadas de la identidad, la subjetividad y la producción cultural.
Este volumen explorará cómo las artes, los medios y la comunicación funcionan como fuerzas poderosas que pueden perpetuar o desafiar los legados coloniales en los contextos contemporáneos, destacando su papel fundamental en el desarrollo histórico de la modernidad occidental. Abordar y desmantelar estos legados resulta esencial para la creación de sociedades justas, inclusivas y equitativas: sociedades que valoren y abracen voces, culturas y sistemas de conocimiento diversos. A través de una lente decolonial, el libro no solo busca cuestionar la validez de las formas de conocimiento establecidas, sino también interrogar los mismos criterios que definen lo que se considera conocimiento. Pretende contribuir a los discursos críticos sobre posibles caminos hacia el futuro, amplificando las voces y culturas marginadas dentro de la matriz de poder colonial. Para enriquecer este discurso con perspectivas del Sur Global, los capítulos incluirán trabajos académicos en estudios de la diáspora, estudios subalternos y poscoloniales, estudios críticos de la raza, estética decolonial, cultura visual y prácticas visuales, con un énfasis particular en epistemologías no hegemónicas.
Al reunir estas cuestiones y perspectivas críticas, este volumen aspira a ofrecer un marco comprensivo e interconectado para comprender las experiencias neocoloniales en el siglo XXI. Explorará el papel de la estética en la configuración de la subjetividad moderna occidental, rastreando las raíces de la dominación subjetiva hasta los orígenes mismos de la modernidad occidental. Este libro tiene la intención de servir como un recurso esencial para académicos, investigadores, activistas y el público en general, fomentando un compromiso más profundo con las historias coloniales que continúan dando forma a la vida contemporánea. En este campo en rápida expansión, la demanda de productores de conocimiento diversos nunca ha sido más apremiante.
Animamos especialmente las contribuciones de académicos, artistas y profesionales del Sur Global que:
· Participen en discusiones teóricas sobre la estética y las narrativas visuales desde una perspectiva decolonial.
· Combinen marcos teóricos con análisis que interactúen directamente con las artes visuales, como la fotografía y otras formas de expresión artística.
· Presenten estudios de caso específicos que examinen obras de arte individuales, archivos, proyectos fotoperiodísticos u otras formas de narrativas visuales.
· Exploren los medios de comunicación como un espacio para resistir y desafiar los legados coloniales.
· Ofrezcan análisis exhaustivos sobre cómo los medios y el arte contribuyen a la perpetuación o disrupción de las ideologías coloniales.
· Proporcionen estrategias prácticas y compartan experiencias vividas que cuestionen las narrativas arraigadas en el colonialismo.
· Analicen críticamente las ideologías predominantes en los espacios discursivos de la producción y el consumo de medios y arte.
Directrices para la presentación
El volumen Visual Narratives, Aesthetics, and Decoloniality: Imagery and the Construction of the Other formará parte de la serie Mappæmundi publicada por Ventura Edizioni. Será editado por el Dr. Tomás Cajueiro (Universitat Autònoma de Barcelona) y el Dr. Estevão Bosco (American College of the Mediterranean y Latin American Social Science Faculty). La publicación final será exclusivamente en inglés. Sin embargo, los resúmenes pueden ser enviados en portugués, inglés, español o italiano. Una vez aceptada la propuesta, será responsabilidad de los autores traducir los capítulos finales al inglés. Los capítulos deberán tener una extensión de entre 20,000 y 40,000 caracteres, incluidos los espacios, e incorporar materiales visuales para apoyar el análisis de las obras visuales. Las propuestas deben enviarse a tomaskju@gmail.com antes del 4 de abril de 2025.
- Artículos teóricos y textuales
Los capítulos pueden integrar perspectivas teóricas con intervenciones prácticas o centrarse exclusivamente en la exploración teórica. Las contribuciones pueden basarse en experiencias reales de individuos, comunidades y organizaciones. Los métodos de investigación pueden incluir revisiones bibliográficas, estudios de caso, análisis comparativos, análisis discursivos y análisis de fotografías y obras visuales. Los resúmenes deben tener un máximo de 5.000 caracteres, incluyendo referencias. Los capítulos deberán contar con una extensión de entre 35.000 y 40.000 caracteres.
- Narrativas visuales
Para los trabajos centrados en el análisis de contenido visual, el componente textual deberá tener una extensión de entre 10.000 y 15.000 caracteres, introduciendo los conceptos clave que sustentan el material visual. El resumen, limitado a un máximo de 5.000 caracteres, también debe incluir una descripción general del material visual analizado.
Fechas Importantes
Plazo para la presentación de resúmenes: 4 de Abril de 2025
Notificación de aceptación de propuestas: 11 de Mayo de 2025
Plazo para el envío de capítulos completos: 11 de Septiembre de 2025
Para más información: tomaskju@gmail.com.
.............................................................................................................................................
Chamada para contribuições:
Narrativas Visuais, Estética e Decolonialidade:
A Imagem e a Construção do Outro
Convidamos propostas de contribuições para um volume intitulado Narrativas Visuais, Estética e Decolonialidade: A Imagem e a Construção do Outro. Este volume tem como objetivo examinar criticamente a influência persistente do colonialismo na formação das subjetividades modernas, traçando suas raízes históricas no estabelecimento da modernidade ocidental e interrogando suas implicações contínuas nos contextos contemporâneos. Posiciona os meios de comunicação e as narrativas visuais como espaços discursivos centrais, nos quais os legados coloniais são simultaneamente perpetuados e, potencialmente, contestados. Este volume conceitualiza e analisa criticamente a estética como uma condição fundamental que estabelece um léxico visual intrínseco à modernidade ocidental. Esse arcabouço estético não apenas molda o desenvolvimento das narrativas visuais, mas também desempenha um papel crucial na construção e perpetuação de diversas subjetividades.
Este volume tem como objetivo examinar criticamente o papel das narrativas visuais no âmbito do colonialismo epistemológico. As narrativas visuais têm sido centrais para definir, reforçar e legitimar ideologias coloniais, moldando percepções e controlando representações de povos e culturas colonizadas. Essas narrativas desempenharam um papel fundamental na construção do tempo e do espaço coloniais, sistematicamente controlados pelas epistemologias ocidentais. Em contraste, este volume se posiciona como um contraponto a essas estruturas coloniais, oferecendo perspectivas críticas que desafiam e descontroem o léxico visual da modernidade ocidental. Sob essa ótica, o livro busca identificar caminhos para expressões visuais alternativas que resistam aos marcos coloniais e promovam compreensões inclusivas e descolonizadas de identidade, subjetividade e produção cultural.
O volume explorará como as artes, os meios de comunicação e a mídia atuam como forças poderosas que podem perpetuar ou desafiar legados coloniais em contextos contemporâneos, destacando seu papel crucial no desenvolvimento histórico da modernidade ocidental. Abordar e desconstruir esses legados é essencial para a criação de sociedades justas, inclusivas e equitativas — sociedades que valorizem e abracem vozes, culturas e sistemas de conhecimento diversos. Através de uma lente decolonial, o livro busca não apenas questionar a validade das formas estabelecidas de conhecimento, mas também interrogar os próprios critérios pelos quais o conhecimento é definido. Pretende contribuir para construção de discursos críticos sobre caminhos potenciais ao amplificar as vozes de culturas marginalizadas dentro da matriz colonial de poder. Para enriquecer esse discurso com perspectivas do Sul Global, os capítulos se engajarão com estudos em diásporas, estudos subalternos e pós-coloniais, estudos críticos de raça, estética decolonial, cultura visual e práticas visuais, com ênfase especial em epistemologias não hegemônicas.
Ao reunir essas questões e perspectivas críticas, este volume busca oferecer um quadro abrangente e interconectado para a compreensão das experiências neocoloniais no século XXI. Explorará o papel da estética na formação da subjetividade moderna ocidental, rastreando as raízes da dominação subjetiva desde a própria origem da modernidade ocidental. Este livro pretende servir como um recurso essencial para acadêmicos, pesquisadores, ativistas e o público em geral, incentivando um engajamento mais profundo com as histórias coloniais que continuam a moldar a vida contemporânea. Em um campo que se expande rapidamente, a demanda por produtores de conhecimento diversos nunca foi tão urgente.
Encorajamos especialmente contribuições de acadêmicos, artistas e profissionais do Sul Global que:
• Engajem-se em discussões teóricas sobre estética e narrativas visuais a partir de uma perspectiva decolonial.
• Combinem arcabouços teóricos com análises que dialoguem diretamente com as artes visuais, como fotografia e outras formas de expressão artística.
• Apresentem estudos de caso específicos que examinem obras de arte individuais, arquivos, projetos fotojornalísticos ou outras formas de narrativas visuais.
• Explorem a mídia como um espaço para resistir e desafiar os legados coloniais.
• Ofereçam análises abrangentes sobre como a mídia e a arte contribuem para a perpetuação ou a ruptura de ideologias coloniais.
• Proponham estratégias práticas e compartilhem experiências vividas que contestem narrativas enraizadas no colonialismo.
• Critiquem ideologias predominantes nos espaços discursivos de produção e consumo de mídia e arte.
Diretrizes para Submissão
O volume Visual Narratives, Aesthetics, and Decoloniality: Imagery and the Construction of the Other fará parte da série Mappæmundi, publicada pela Ventura Edizioni. Será editado pelo Dr. Tomás Cajueiro (Universitat Autònoma de Barcelona) e pelo Dr. Estevão Bosco (American College of the Mediterranean e Latin American Social Science Faculty).
A publicação final será exclusivamente em inglês. No entanto, os resumos podem ser enviados em português, inglês, espanhol ou italiano. Após a aceitação da proposta, será responsabilidade dos autores traduzir seus capítulos finais para o inglês. Os capítulos devem ter uma extensão de 20.000 a 40.000 caracteres, incluindo espaços, e devem incorporar materiais visuais para apoiar a análise das obras visuais.
- Artigos Teóricos e Textuais
Os capítulos podem integrar insights teóricos com intervenções práticas ou focar exclusivamente em explorações teóricas. As contribuições podem se basear em experiências reais de indivíduos, comunidades e organizações. Os métodos de pesquisa potenciais incluem revisões de literatura, estudos de caso, análises comparativas, análises de discurso e análises de fotografias e obras visuais. Os resumos devem ter no máximo 5.000 caracteres, incluindo as referências. Os capítulos devem ter entre 35.000 e 40.000 caracteres.
- Narrativas Visuais
Para trabalhos que se concentram na análise de conteúdo visual, o componente textual deve variar entre 10.000 e 15.000 caracteres, apresentando os principais conceitos que fundamentam o material visual. O resumo, limitado a um máximo de 5.000 caracteres, também deve incluir uma descrição geral do material visual analisado.
Datas Importantes
Prazo para submissão de resumos: 4 de Abril de 2025
Notificação de aceitação de propostas: 11 de Maio de 2025
Prazo para envio do capítulo completo: 11 de Setembro de 2025
Mais informações: tomaskju@gmail.com.
(English below)
Anche se ricche di possibili approfondimenti e aperture, le riflessioni in ambito psicologico e pedagogico che ruotano intorno agli studi sul bambino nell’opera di Maurice Merleau-Ponty trovano in letteratura poco riconoscimento e valorizzazione. Raccolti principalmente nei corsi tenuti al Collège de France tra il 1949 e il 1952, queste indagini impegnano il filosofo e fenomenologo francese in un dialogo con il contesto scientifico dell’epoca. In linea con le riflessioni svolte, tra gli altri, da Ferdinand de Saussure, Claude Lévi-Strauss e Jacques Lacan, Merleau-Ponty sviluppa il tema dello sviluppo infantile attraverso l’analisi di due macro tematiche fondamentali: il rapporto tra bambino e mondo durante le prime fasi di vita e l’acquisizione del linguaggio.
L’analisi del primo tema mette in evidenza l’andamento parallelo dello sviluppo della percezione di sé e del mondo da parte del bambino. Approfondendo riflessioni già svolte per la stesura della Fenomenologia della percezione, il concetto si intreccia con l’impostazione ontologica che il filosofo adotterà maggiormente nei suoi studi più tardi. Anticipando infatti le riflessioni presenti nei corsi sulla natura e in quello che sarà Il visibile e l'invisibile, le lezioni sulla psicologia e la pedagogia del bambino analizzano questioni quali la temporalità delle relazioni tra soggetti, l’istituzione dell’identità soggettiva, la struttura attiva/passiva dell’intenzionalità nello sviluppo della soggettività, il ruolo e i modi dell’apprendimento del linguaggio, l’indivisione e il transitivismo primordiali, tracciando la forma della struttura relazionale, corporea e plurale, in cui le diverse soggettività si trovano sin dall’inizio immerse.
Riprendendo gli studi di Henri Wallon, Jean Piaget e Paul Schilder, Merleau-Ponty rivede il tema della specularità dell’altro analizzando l’istituzione dell’interiorità e dell’esteriorità nello sviluppo infantile attraverso la centralità della nozione di schema corporeo. La percezione dell'altro da parte del bambino non si dà in forma di una mera immagine speculare, ma prende corpo dalla relazione di scambi affettivi, introiettivi e proiettivi derivata dall’esperienza di sé e degli altri, che si esprime in una strutturazione ontologica continua. Centrale in queste riflessioni è l’interpretazione della Lebenswelt husserliana in senso ontologico, attraverso cui Merleau-Ponty analizza la dimensione storica e comunitaria dello sviluppo individuale e intersoggettivo, facendo riferimento a un’intercorporeità originaria che non è destinata a essere superata con la maturità, ma definisce la pluralità intrinseca propria della soggettività umana.
Questa impostazione è particolarmente evidente negli studi sull’acquisizione del linguaggio da parte del bambino. Inteso come mezzo di relazione tra soggetti, l'apprendimento linguistico viene analizzato nei suoi aspetti percettivi ed espressivi, nel legame con lo schema corporeo, attraverso il filtro più ampio dell’acquisizione di comportamenti e gestualità e nella forma di un “io posso” in atto. Centrale in questa analisi è la nozione di espressione. L’apprendimento linguistico, inteso come una sempre maggiore coesione con l’ambiente e allo stesso tempo come una sempre maggiore distinzione soggettiva rispetto a una pluralità originaria, non viene definito come un mero atto riproduttivo, ma come un atto creativo attraverso cui il soggetto si esprime ontologicamente. Si tratta di un salto qualitativo che si pone in linea con le riflessioni sull’opera artistica che Merleau-Ponty svolgerà qualche anno più tardi. L’apprendimento linguistico conduce il bambino a rintracciare e a portare alla luce ciò che non appare e che risulta nuovo in quanto trascende il reale fino a quel momento disponibile. La coesistenza di un ambiente originario e primordiale, in cui ognuno è al contempo soggetto e oggetto della storia, fa del linguaggio un elemento di comunicazione tanto quanto di distinzione del soggetto rispetto a una dimensione ontologica primordiale.
Questo dialogo continuo con le scienze umane porta il filosofo a testare la concezione fenomenologica della soggettività incarnata attraverso le indagini concrete delle altre discipline e, allo stesso tempo, ad applicare un approccio filosofico e fenomenologico alle sue ricerche psicologiche, pedagogiche e antropologiche con un costante lavoro sui fondamenti. Applicando la fenomenologia allo studio del bambino, e partendo dunque dalle tematiche aperte dall’analisi della percezione e delle sue sfaccettature, Merleau-Ponty si svincola dall’eurocentrismo ingenuo presente in antropologia e in pedagogia, che vede nello sviluppo infantile il processo di un'acquisizione progressiva di una razionalità valida in sé, andando invece a definire l’ontogenesi umana come un processo dialettico.
La presente call invita a presentare contributi in italiano e in inglese su un’ampia gamma di argomenti inerenti alle riflessioni di Maurice Merleau-Ponty sul bambino, sia per quanto riguarda possibili aperture nei confronti dell’opera del filosofo, sia in un senso interdisciplinare e aperto a letture e interpretazioni svolte alla luce della contemporaneità. Particolarmente apprezzati saranno i contributi che discutono le seguenti questioni:
• Imitazione nello sviluppo comportamentale e nell’apprendimento infantile;
• Rapporto tra espressione e parola infantile e tra espressione e disegno infantile;
• Immaginario e immaginazione in riferimento al bambino;
• Temporalità e istituzione nella costruzione dell’identità soggettiva e nel rapporto con l’altro;
• Intercorporeità e intenzionalità nello sviluppo della soggettività;
• Indivisione e transitivismo primordiali;
• Dimensione storica e comunitaria dello sviluppo individuale e intersoggettivo;
• Letture sul contributo di Merleau-Ponty alla psicoanalisi e alla pedagogia;
• Letture del problema della validità universale della razionalità a partire dalle riflessioni di Merleau-
Ponty sullo sviluppo del bambino;
• Letture del problema dell’identità di genere a partire dalle riflessioni di Merleau-Ponty sullo sviluppo
del bambino;
• Letture del trauma infantile bellico a partire dalle riflessioni di Merleau-Ponty.
Il volume farà parte della collana mappæmundi, pubblicata da Ventura Edizioni, presenterà un contributo speciale di Talia Welsh (University of Alberta, Canada) e sarà curato da Stella Canonico (Università di Ferrara, Italia; PUCPR, Brasile). Si accettano proposte di massimo 40.000 caratteri, che andranno inviate alla mail canonico.stella@gmail.com entro il 21 luglio 2025.
Qui trovate le nostre norme editoriali.
Per info: canonico.stella@gmail.com
The psychological and pedagogical reflections on childhood in the work of Maurice Merleau-Ponty have received little recognition and appreciation in the literature, although they offer a variety of possible insights and openings. These studies are mainly collected from courses held at the Collège de France between 1949 and 1952; they place the French philosopher in dialogue with the scientific context of the time. Following the thought of Ferdinand de Saussure, Claude Lévi-Strauss, and Jacques Lacan, among others, Merleau-Ponty analyses childhood development through two fundamental macro-themes: the child's relationship with the world in the early stages of life and the acquisition of language.
The analysis of the first theme highlights the parallel development of the child's perception of the self and the world. The concept is intertwined with the ontological approach that the philosopher will adopt more fully in his later studies, deepening the thoughts already developed for the drafting of The phenomenology of perception. In fact, the lectures on the psychology and pedagogy of the child anticipate the reflections of the Courses on nature and on what will be called The visible and the invisible. These courses analyse issues such as the temporality of relations between subjects, the emergence of subjective identity, the active/passive structure of intentionality in the development of subjectivity, the role and modes of language learning, primordial indivisibility and transitivism, tracing the shape of the relational structure, corporeal and plural, in which different subjectivities are immersed.
Drawing on the work of Henri Wallon, Jean Piaget, and Paul Schilder, Merleau-Ponty revisits the theme of the mirror image of the other by analysing the establishment of interiority and exteriority in child development through the centrality of the notion of the body schema. The child's perception of the other is not given in the form of a mere mirror image, but takes shape in the relationship of affective, introjective and projective exchanges derived from the experience of self and other, expressed in a continuous ontological structuring. Central to these reflections is the interpretation of husserlian Lebenswelt in an ontological sense, through which Merleau-Ponty analyses the historical and communitarian dimensions of individual and intersubjective development, referring to an original intercorporeity that is not destined to be overcome with maturity, but defines the inherent plurality of human subjectivity.
This approach is particularly evident in the second macro-theme: the study of children's language acquisition. Language learning is understood as a means of inter-subject relations and is analysed in its perceptual and expressive aspects, in its connection with the body schema: through the broader filter of the acquisition of behaviours and gestures, and in the form of an “I can” in action. The notion of expression is central to this analysis. Language learning is defined not as a mere reproductive act, but as a creative act through which the subject expresses itself ontologically. It is also understood as an ever-increasing cohesion with the environment and at the same time as an ever-increasing subjective differentiation from an original plurality. This qualitative transformation aligns with Merleau-Ponty's later reflections on artistic creation. The process of language acquisition enables the child to discern and elucidate the unseen and the new, insofar as they transcend the existing reality. The coexistence of an original and primordial environment, in which everyone is both subject and object of history, makes language both an element of communication and an element of differentiation of the subject in relation to a primordial ontological dimension.
This ongoing dialogue with the human sciences leads the philosopher to evaluate the phenomenological conception of embodied subjectivity through the concrete investigations of the other disciplines. At the same time, Merleau-Ponty uses a philosophical and phenomenological approach in his psychological, pedagogical, and anthropological research, constantly working on the foundations. By applying phenomenology to the study of the child, and thus starting from the questions opened up by the analysis of perception and its facets, the philosopher frees himself from the naive Eurocentrism present in anthropology and pedagogy, which sees the child's development as a process of progressive acquisition of a valid rationality in itself. Human ontogeny is thus defined as a dialectical process.
This Call for Papers invites contributions in Italian and English on a wide range of topics related to Maurice Merleau-Ponty's thought on the child, opening up the philosopher's work also in an interdisciplinary sense, conducted in the light of the present. Papers dealing with the following topics are particularly welcome:
• Imitation in children's behavioural development and learning.
• The relationship between infant expression and language and between infant expression and drawing.
• Imagery and imagination in relation to the child.
• Temporality and institution in the construction of subjective identity and relation to the other.
• Intercorporeity and intentionality in the development of subjectivity.
• Primordial indivisibility and transitivism.
• Historical and communal dimensions of individual and intersubjective development.
• Readings on Merleau-Ponty's contribution to psychoanalysis and pedagogy.
• Readings on the problem of the universal validity of rationality from Merleau-Ponty's reflections on
child development.
• Readings on the problem of gender identity from Merleau-Ponty's reflections on child development.
• Readings of wartime childhood trauma from Merleau-Ponty's reflections.
The volume will be part of the mappæmundi series published by Ventura Edizioni, with a special contribution by Talia Welsh (University of Alberta, Canada) and edited by Stella Canonico (University of Ferrara, Italy; PUCPR, Brazil). Papers should be no longer than 40,000 characters and must be sent to canonico.stella@gmail.com. The deadline for submissions is July 21, 2025.
Here you will find our editorial standards.
Info: canonico.stella@gmail.com