Univocità e individuazione

Gilles Deleuze lettore di Giovanni Duns Scoto

Francesco Di Maio

Sinossi:

«C’è una sola proposizione ontologica: l’Essere è univoco. E c’è sempre stata una sola ontologia, quella di Duns Scoto». Nonostante il clamore di questa dichiarazione, il rapporto che Gilles Deleuze intrattiene con l’opera di Giovanni Duns Scoto non è mai stato analizzato nel dettaglio finora. Questo libro è la prima monografia in assoluto sul tema e colma questa lacuna negli studi critici. Attraverso la discussione delle fonti – Joë Bousquet, Maurice de Gandillac, Étienne Gilson, Pierre Bayle, fino ad arrivare allo scotismo barocco di Claude Frassen e a Gilbert Simondon –, assumono chiarezza le cause e le motivazioni di alcuni dei concetti più importanti che Deleuze mutua dal Doctor Subtilis. L’univocità dell’essere, la distinzione formale, l’ecceità: queste nozioni non solo innervano le opere del filosofo francese del 1968, Differenza e ripetizione e Spinoza e il problema dell’espressione, ma assumono un ruolo determinante anche nei testi scritti con Félix Guattari. Ed è così che Duns Scoto, sul cui volto sono ormai spuntati i «baffi imponenti» di Nietzsche, permette alla schizoanalisi di muovere la sua autocritica più importante, quella cioè rivolta al desiderio.



Francesco Di Maio (1992) è dottorando in estetica in cotutela tra il dottorato in Architettura e culture del progetto dell’Università di Bologna e l’école doctorale Droit, Études politiques et Philosophie (DEPP) dell’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi. Attualmente sta svolgendo un periodo di ricerca presso il Centre Marc Bloch di Berlino. Ha curato l’edizione italiana di Dark Deleuze di Andrew Culp (Mimesis 2020).


Anno edizione: 2023

Pagine: 255 p.

ISBN: 9791281388161